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martedì 2 febbraio 2016

FINAL FANTASY XV ANTEPRIMA

È QUASI MAGIA, NOCTIS 21

Il recente Active Time Report di Square Enix ci ha mostrato gli ultimi progressi di Final Fantasy XV
Cercate i primissimi trailer in computer grafica di Final Fantasy versus XIII pubblicati intorno al 2006 e riguardateli oggi. Poi date un'occhiata all'Active Time Report trasmesso pochi giorni fa da Square Enix e all'ultima build di Final Fantasy XV. In retrospettiva, possiamo semplicemente dire che lo sviluppo della quindicesima fantasia finale è stato a dir poco surreale. È quasi magia, NoctisSfiorato più volte lo status di vaporware nel corso di questi ultimi dieci anni, l'attesissimo kolossal è profondamente mutato, e non solo nel titolo e nello staff. Nel frattempo il panorama videoludico si è trasformato, così come sono cambiati i fan di Final Fantasy e il brand stesso.Da quando Hajime Tabata ha sostituito Tetsuya Nomura alla direzione del progetto, lo sviluppo di Final Fantasy XV è stato un vero e proprio saliscendi segnato da delusioni ma anche da alcuni dei momenti più entusiasmanti nella storia dei giochi di ruolo nipponici. Per chi c'era già, quel 8 maggio 2006, l'attesa potrebbe essere ormai vicina alla fine. Durante il Tapei Game Show e il successivo Active Time Report, Hajime Tabata, aggiornando gli spettatori sulla situazione del gioco, ha dichiarato che il lavoro sul codice è pressoché terminato e, di conseguenza, non ci saranno più Progress Report sullo sviluppo. Il director non è stato altrettanto chiaro per quel che riguarda gli Active Time Report, ma ha svelato che il prossimo 30 marzo, presso lo Shrine Auditorium di Los Angeles, si terrà un importantissimo evento intitolato Uncovered: Final Fantasy XV, durante il quale verranno mostrati contenuti inediti e, soprattutto, sarà annunciata l'attesissima data di uscita internazionale del gioco.

A marzo scopriremo la data di uscita di Final Fantasy XV che, nel frattempo, ha fatto passi da gigante

NOCTIS CAELUM E L'ANELLO DI LUCIS

La prima cosa che salta all'occhio, guardando l'ultimissimo trailer di Final Fantasy XV, è che l'interfaccia è quasi completamente cambiata rispetto alla demo sottotitolata Episode: Duscae che abbiamo potuto giocare lo scorso anno. Adesso è più chiara e precisa, pur mantenendo lo stesso stile minimalista. Possiamo anche cambiare arma al volo, agendo sulla croce direzionale per scegliere una delle quattro impostate e mostrate sullo schermo sotto forma di icone stilizzate: contemporaneamente, l'anello delle armi apparirà intorno a Noctis che afferrerà quella selezionata al volo. Si tratta di uno di quei piccoli dettagli che Square Enix è finalmente riuscita a implementare per decorare ulteriormente l'azione. È quasi magia, NoctisÈ quasi magia, NoctisIn questi ultimi mesi, inoltre, lo staff di Tabata ha apportato una pletora di cambiamenti al sistema di combattimento stesso, soprattutto per quel che riguarda le azioni aeree, gli attacchi combinati con gli altri membri del party e i movimenti della telecamera. Quest'ultima è stata migliorata in modo che il giocatore debba regolarla il meno possibile, e seguirà costantemente Noctis salvo indugiare su Prompto, Ignis o Gladiolus ogni qualvolta uniscono le forze col loro principe. Grazie al sistema di controllo perfezionato e all'intelligenza artificiale della telecamera, il combattimento aereo ha subito un netto miglioramento e nella versione finale del gioco dovrebbe essere molto più reattivo, fluido e appagante. Un altro fattore su cui Square Enix si è decisamente concentrata negli ultimi tempi è la magia. L'Active Time Report ha confermato il ritorno delle magie classiche della serie, nominando incantesimi come Fire, Blizzard e Thunder ma contestualizzandoli nel concept di ultima generazione cui appartiene Final Fantasy XV. Ci saranno due discipline diverse: la magia elementale e la magia dell'anello. Quest'ultima si sblocca soltanto a un certo punto della storia, e può essere padroneggiata soltanto da Noctis poiché legata all'anello regale della dinastia Lucis. Non sono stati divulgati ulteriori dettagli in merito, ma sospettiamo che la magia dell'anello possa avere a che fare con le evocazioni o con eventuali rompicapi ambientali. La magia elementale, invece, è interconnessa col mondo di gioco, nel senso che Noctis e soci possono "attingere" ad essa in determinate location un po' come facevano i protagonisti di Final Fantasy VIII. Una volta raccolta l'energia elementale, la si può conservare nell'inventario come fosse un oggetto, e poi equipaggiarla al posto di un'arma per impiegarla in combattimento. La cosa più interessante è che gli incantesimi interagiscono con l'ambiente e il giocatore può sfruttare strategicamente lo scenario. Se si lancia Fire contro un cespuglio o una tanica di olio infiammabile, si causerà un'esplosione in grado di infliggere danni aggiuntivi. Thunder, mentre piove, causa danni maggiori poiché l'acqua è conduttiva, mentre Blizzard può congelare i liquidi compresi nella sua area d'effetto. Square Enix per ora ha menzionato soltanto questi incantesimi ma dubitiamo che nel mondo di Final Fantasy XV non esistano altri esponenti illustri come Aero, Holy o Ultima, e siamo proprio curiosi di scoprire le loro capacità ambientali.

MAGITEK GEAR SOLID

Tanto per rimarcare la natura decisamente free roaming di Final Fantasy XV, il trailer mostrato durante l'Active Time Report e il Tapei Game Show ha rivelato che Noctis e soci potranno infiltrarsi negli avamposti dell'impero di Niflheim per indebolire le forze dell'esercito nemico. A quanto pare si tratterà di un'attività secondaria indipendente dalle missioni principali, anche se probabilmente le meccaniche stealth congegnate per l'occasione non saranno isolate a questi casi isolati. È quasi magia, NoctisÈ quasi magia, NoctisL'avamposto di Niflheim è immerso nella penombra, grazie alla quale Noctis e i suoi compagni possono scivolare dietro casse e strutture senza farsi vedere. Le luci proiettate dai riflettori perlustrano costantemente l'area in cerca di intrusi, perciò bisognerà muoversi con discrezione e approfittare dei ripari grazie all'apposito sistema di copertura. Come se non bastasse, Noctis potrà impiegare il suo attacco teletrasportato - il Warp - per prendere i nemici alle spalle ed eliminarli senza dare troppo nell'occhio; seguendo i loro movimenti, è possibile studiare dei pattern d'attacco che ci permetteranno di assassinare molteplici soldati di Niflheim in sequenza. Se i riflettori ci beccano, però, sono guai: a quel punto l'intera divisione piomberà su di noi e dovremo combattere per portare a casa la pelle. Fortunatamente, potremo sfruttare l'ambiente circostante per dare del filo da torcere ai nemici: come abbiamo detto sopra, per esempio, potremo lanciare Fire sulle taniche di carburante o sui pavimenti sporchi d'olio per causare enormi esplosioni e illuminare a giorno il campo di battaglia. Il team ha inoltre implementato un altro tipo di interazione ambientale e ora potremo prendere il controllo delle torrette mitragliatrici per passare a una visuale in prima persona da vero e proprio sparatutto. Square Enix ha però confermato che non potremo pilotare le armature Magitek di Niflheim. Nel trailer abbiamo visto questi giganteschi mech affrontare il party di Noctis e abbiamo notato che è possibile mirare a diverse parti del loro corpo meccanico, magari distruggendole individualmente: è probabile che si possa azzoppare un'armatura Magitek distruggendogli le zampe e ricevere qualche bottino in più come ricompensa. Il trailer si conclude con l'ingresso in scena di un personaggio apparso in uno dei primi trailer della gestione Nomura e finora apparentemente dimenticato: la "Dragoon Lady" che ora ha anche un nome, e cioè Aranea Highwind. Non sappiamo se è imparentata col Cid di turno, considerato il cognome, ma Square Enix ha svelato che Aranea guida la Third Army Corps 86th Airborne Unit dell'impero di Niflheim e che si è guadagnata il soprannome di "Dragoon" per la sua abilità nel combattimento aereo. Non è stata l'unica rivelazione importante, però, poiché Hajime Tabata ha anche rivelato alcuni dettagli molto interessanti sull'impero di Niflheim e sulla sua struttura gerarchica. È quasi magia, NoctisAbbiamo scoperto, per esempio, che all'inizio del gioco l'impero di Niflheim ha già conquistato gran parte del mondo, e che il regno di Lucis è il suo prossimo obiettivo. Il regno di Lucis, tuttavia, può contare sul cristallo e sulla magia per difendersi dall'esercito invasore, mentre Nifhleim si appoggia alla tecnologica e alle macchine, infatti i suoi soldati di fanteria sono quasi tutti androidi. I loro capitani, come la già citata Aranea e il misterioso Glauca, sono umani, e ubbidiscono agli ordini dello spietato imperatore Iedolas Aldercapt, un despota intenzionato a schiacciare ogni opposizione e pertanto non proprio ben visto dalle altre nazioni del mondo. Tabata, però, ha anche affermato che Aldercapt è una specie di marionetta, e che a guidare veramente l'impero di Niflheim è il cancelliere supremo Ardyn Izunia, un astuto quanto sarcastico burattinaio che potrebbe essere il vero antagonista del gioco. Quest'ultimo Active Time Report, insomma, ha soddisfatto le nostre aspettative, mostrando i progressi nello sviluppo del gioco, i miglioramenti dell'interfaccia e del gameplay, presentando nuove dinamiche e riportando sul palcoscenico la storia di Final Fantasy XV. Ora non ci resta che aspettare l'evento di marzo per sapere quando potremo finalmente mettere un punto a questa vera e propria odissea videoludica.

APPLE WATCH E WATCHOS 2

 


Sono oramai 5 mesi che Apple Watch ha raggiunto il mercato, con quel lancio del 24 aprile (il 26 giugno in Italia) che ha rappresentato la discesa della casa di Cupertino nella oramai affollata arena dei wearable device. Apple Watch e WatchOS 2Che il settore dei dispositivi indossabili sia destinato a rappresentare un punto nevralgico del nostro futuro tecnologico è una certezza più che una scommessa, eppure nessuno dei produttori è riuscito finora a trovare un giusto compromesso e un equilibrio di funzionalità e accessibilità tali da rendere questi accessori qualcosa più di un gadget per appassionati. La strada intrapresa da Apple è stata in tal senso peculiare, perché ha tentato di avvicinare il proprio orologio al mondo del fashion nella speranza di sdoganarlo dalla nicchia di mercato di cui sopra, rendendolo piuttosto un oggetto cool e che valga anche la pena sfoggiare. Luci e ombre delle prime settimane di vita di Apple Watch hanno suggerito a diversi utenti di rimanere alla finestra, in attesa di aggiornamenti e miglioramenti dell'esperienza. L'uscita della seconda versione di WatchOS ci permette quindi di fare il punto della situazione, dando un'idea di cosa voglia dire possedere oggi lo smartwatch della mela morsicata.

A cinque mesi dal lancio, cosa è diventato Apple Watch? E cosa può diventare in futuro?

MIRACOLO TECNOLOGICO

Il modello utilizzato per questo test è il 42mm alluminio Grigio Siderale con cinturino Sport Nero, venduto in Italia a 469€. Si tratta di una delle numerose varianti proposte da Apple, che si differenziano per colore e materiale della cassa (alluminio, acciaio o oro), per il vetro o il cristallo applicato, e per tipo e materiale del cinturino. La forbice di prezzo va quindi dai 419€ per arrivare fino a sfiorare i 20.000€, ma ciò che è importante sottolineare è come l'hardware sia sempre lo stesso, così come di conseguenza l'esperienza d'uso. E lo sforzo ingegneristico ha quasi del miracoloso se si considera semplicemente cosa possa contenere, nel 2015, un involucro di 42 x 35,9 x 10,5 mm per 30 grammi di peso: il SoC Apple S1, 512 MB di RAM, 8 GB di memoria e tutta una serie di sensori e meccanismi che garantiscono le funzionalità dello smartwatch. Il display AMOLED può vantare 326 ppi per una risoluzione di 272x340 sul modello da 38mm e di 312x390 su quello da 48mm. Spendiamo qualche parola sulla qualità costruttiva, pur col rischio di risultare ripetitivi e ridondanti. C'è un motivo se la casa di Cupertino è ritenuta il metro di paragone del settore sotto tale aspetto, e ovviamente con Apple Watch tali certezze vengono confermate dalla perfezione nell'assemblaggio che non lascia spazio a nessun difetto nell'allineamento delle componenti. Apple Watch e WatchOS 2Apple Watch e WatchOS 2La forma, squadrata coi bordi arrotondati, risulta all'atto pratico più piacevole e aggraziata di quanto non sembri in foto: si tratta di una scelta di design sobria destinata a rendere il dispositivo riconoscibile ma non impegnativo, e capace quindi di mantenersi accettabile all'interno di diverse situazioni e contesti sociali. Sul retro della cassa è posizionata una sorta di cupola trasparente che custodisce il sensore per la misurazione del battito cardiaco e il sistema di ricarica induttiva. Il primo lavora tramite dei flash di luce verde il cui grado di assorbimento dalla pelle viene tradotto appunto nella frequenza del cuore: la rilevazione viene effettuata o su richiesta dell'utente oppure in automatico ad intervalli di circa 10 minuti, coi dati che sono poi raccolti nell'app Salute del proprio iPhone. La ricarica invece passa attraverso un cavo con un connettore circolare, che si aggancia in automatico al dorso dell'Apple Watch: una soluzione pratica per una tecnologia che senza dubbio diventerà lo standard nei prossimi anni anche per gli smartphone. Sul lato sono posizionati invece i due tasti presenti sul device, ovvero la Digital Crown e il Tasto Laterale: la prima può essere premuta per accedere alle applicazioni o ruotata per scorrere all'interno dei contenuti delle stesse, mentre una pressione prolungata consente di accedere a Siri, l'assistente vocale che su Apple Watch diventa un elemento quasi imprescindibile dell'esperienza. Il Tasto Laterale invece richiama la rubrica dei contatti e consente l'accensione e lo spegnimento del dispositivo. In realtà esiste un altro, importante metodo di input, che passa attraverso quel Force Touch introdotto più recentemente sui nuovi iPhone 6s: in estrema sintesi si tratta della possibilità di premere lo schermo con maggiore forza per raggiungere controlli aggiuntivi all'interno delle app. Una soluzione interessante che però ha bisogno ancora di essere digerita dagli sviluppatori: attualmente solo attraverso dei tentativi si può capire se ogni singolo software utilizza o meno tale metodo, con risultati non sempre pienamente convincenti. Particolarmente importante all'interno dell'esperienza dell'Apple Watch è poi il Taptic Engine, che non è altro che un feedback fisico che si trasmette come una sorta di leggero tocco - non una banale vibrazione, ma qualcosa di differente e peculiare - avvertibile sul polso in occasione di particolari interazioni dell'utente o piuttosto nel momento in cui si ricevono notifiche o chiamate. Un aspetto fondamentale perché evita di dover consultare "a vuoto" l'orologio, sollecitando quindi il suo uso solo in caso di necessità. Le notifiche sono le stesse che appaiono sull'iPhone, ma dall'applicazione di gestione dell'Apple Watch è possibile eseguire una selezione più granulare, decidendo quali app vadano effettivamente ad apparire sullo smartwatch e quali no. In questa maniera si può quindi ritagliare e adattare l'intrusività del dispositivo sulla base delle proprie reali preferenze, evitando quindi di essere sommersi di avvisi di importanza secondaria.

A COSA SERVE?

Apple Watch è di fatto un accessorio dell'iPhone, e come tale va considerato. L'associazione e il collegamento via Bluetooth 4.0 sono infatti dei requisiti fondamentali per l'attivazione iniziale dell'orologio, e anche successivamente buona parte delle funzioni che esso può svolgere sono legate a doppia mandata al mantenimento di tale legame. Questa è una premessa fondamentale per comprendere il senso di un prodotto di questo tipo e per poterlo valutare in maniera corretta: nelle intenzioni di Apple, lo smartwatch non deve sostituire le attività svolte regolarmente col proprio iPhone, ma semplicemente offrire un accesso alternativo ad alcune di esse all'interno di sessioni che non richiedono più di alcuni secondi per essere completate. Apple Watch e WatchOS 2Per questo motivo è sbagliato immaginare l'Apple Watch come un dispositivo da usare in maniera "attiva" e continuativa: lo schermo per ovvi motivi può contenere solo poche informazioni, e le linee guida della stessa casa di Cupertino impongono agli sviluppatori interfacce minimali e con pochi tasti e menu. La maniera probabilmente più corretta per intendere un prodotto di questo tipo è con un uso in buona parte "passivo": leggere i messaggi senza dover consultare lo smartphone, visualizzare le notifiche, ricevere telefonate, consultare gli appuntamenti in calendario. Eventualmente anche ottenere le indicazioni stradali dal navigatore (oltre alle Mappe di Apple, è recentissimo il supporto anche di Google Maps), o spingersi a rispondere ai messaggi tramite la dettatura dell'assistente vocale Siri. Una sorta di liberazione dalla "schiavitù" del controllo compulsivo del proprio cellulare (magari a vuoto), con una indiscutibile ottimizzazione del tempo. Dicevamo delle telefonate, perché con Apple Watch si può anche conversare o attraverso un auricolare bluetooth, oppure un po' alla maniera di Michael Knight in Supercar parlando direttamente avvicinando il device alla bocca. Purtroppo il piccolo altoparlante rende l'opzione percorribile solo in condizioni ambientali particolarmente silenziose. Il resto delle applicazioni di "base", raccolte all'interno di una visualizzazione a "bolle" particolarmente piacevole, spaziano dalla borsa al meteo al cronometro alla sveglia e alle ore locali, spingendosi anche a consentire di visualizzare le foto pur con tutti i limiti del caso. Utile la possibilità di gestire la musica del proprio iPhone, così da consentire di cambiare i brani in ascolto senza doverlo tirare fuori dalla tasca. Mancano in maniera piuttosto incomprensibile la registrazione di memo vocali e una calcolatrice di default, ma d'altra parte quest'ultima non c'è nemmeno su iPad: basta un rapido passaggio su App Store per risolvere il problema. Ampio spazio è poi dedicato all'ambito del fitness, con sistemi di rilevazione dei movimenti e calcolo delle calorie bruciate in relazione alle diverse attività e sport che possono fornire un buon supporto statistico e anche una certa motivazione, pur senza il grado di approfondimento dei prodotti professionali dedicati.Merita di essere sottolineata l'autonomia della batteria, che nella nostra esperienza non ha mai lontanamente rischiato di lasciarci a piedi a prima della fine della giornata. Premesso che Apple Watch va quasi necessariamente ricaricato ogni notte, possiamo affermare con buona certezza che possieda sufficiente energia per accompagnare la maggior parte dell'utenza dalla mattina alla sera.

WATCHOS 2

Con la prima versione di Watch OS, l'esperienza d'uso di Apple Watch aveva dei paletti, dei limiti e dei difetti. Non è sbagliato considerare il debutto del sistema operativo di Apple Watch come una sorta di versione beta, ancora incompleta e poco raffinata. Il problema principale era rappresentato dalla gestione delle applicazioni, che in sostanza non risiedevano direttamente sulla memoria dello smartwatch bensì venivano di fatto eseguite dall'iPhone e solo trasmesse via Bluetooth all'orologio. Una operazione che spesso causava rallentamenti e più in generale problematiche capaci di ridurre la fluidità d'utilizzo. Apple Watch e WatchOS 2Apple Watch e WatchOS 2Con Watch OS 2, Apple ha invece finalmente permesso agli sviluppatori terze parti non solo di installare le app sull'indossabile, ma anche di accedere a elementi prima preclusi come il cardiofrequenziometro, il microfono, la Digital Crown o il Taptic Engine: una soluzione destinata con ogni probabilità ad aprire la strada ad applicazioni native più reattive e con maggiori funzionalità, capaci eventualmente di ridefinire i confini dell'esperienza dell'Apple Watch. Per avere conferma di ciò sarà però necessario attendere con pazienza affinché le app native inizino a raggiungere in abbondanza lo Store: al momento il loro numero è ancora piuttosto limitato e si tratta per la maggior parte dei casi di aggiornamenti di versioni precedenti, quindi senza particolari stacchi o spunti rispetto al passato. Qualcuno si è spinto a sostenere che la possibilità di creare app native per l'Apple Watch avrà lo stesso carattere rivoluzionario che ebbe l'apertura dell'App Store per l'iPhone: una previsione forse azzardata, che comunque andrà verificata tra diversi mesi. Watch OS 2 non è però "soltanto" questo: sono stati aggiunti nuovi quadranti tra i quali poter scegliere il proprio preferito, come quelli che propongono un time lapse di 24 ore di alcune città in giro per il mondo, o permettendo di applicare una foto o un album tra quelli della propria raccolta per dare un ulteriore livello di personalizzazione. Interessante poi l'apertura verso le complicazioni di terze parti, ovvero quegli elementi aggiuntivi da applicare sul quadrante per avere informazioni come data, stato della batteria, fusi orari, meteo, fasi lunari e chi più ne ha più ne metta. Tra le novità magari meno importanti ma piacevoli c'è poi Nightstand, ovvero la possibilità di trasformare l'Apple Watch in una sveglia da comodino quando questo è in carica e poggiato di lato: in questo caso lo schermo mostra l'ora in una tonalità verde, e la Digital Crown diventa il bottone per spegnere l'allarme. Più rilevante è la possibilità di rispondere alle email, ovviamente sempre tramite dettatura a Siri. Con Time Travel poi, si può ruotare la Digital Crown per andare avanti e indietro nel tempo e verificare magari quali appuntamenti ci siano nel calendario, o quale sia la temperatura prevista in una precisa ora del giorno. Watch OS 2 è quindi al momento attuale un raffinamento dell'esperienza originale che integra alcune novità piacevoli e interessanti, ma è soprattutto un promettente punto di partenza con nuovi e più potenti strumenti messi in mano agli sviluppatori terze parti per poter sfruttare al meglio l'hardware.Il successo (o il fallimento) del dispositivo indossabile di Cupertino passerà totalmente attraverso questo aspetto: sono infatti le applicazioni ad aver finora rappresentato la principale debolezza dell'offerta di Apple Watch, con poche di esse capaci di offrire qualcosa di realmente utile e interessante. Tanto per fare un esempio Whatsapp e Facebook ancora non sono saliti sul treno (sebbene abbiano manifestato l'intenzione di farlo), e già questo sarebbe un impulso notevole. Abbiamo inoltre ravvisato ancora crash, riavvii e rallentamenti, segno che c'è ancora un certo margine di miglioramento.

IN CONCLUSIONE

Apple Watch è, a nostro giudizio, un ottimo smartwatch. Probabilmente il migliore in commercio attualmente, e quello con il maggiore potenziale futuro. Apple Watch e WatchOS 2La comodità nella gestione delle notifiche, la qualità del sistema operativo, il livello di personalizzazione e la prospettiva dell'enorme supporto che senza dubbio otterrà dagli sviluppatori terze parti grazie ai vantaggi di WatchOS 2 rendono il dispositivo Apple un oggetto che è facile riuscire ad apprezzare, e le cui funzioni si integrano in maniera interessante con quelle di iPhone senza sovrapporsi. È altrettanto vero però che si tratta della prima generazione di un device appartenente a una categoria che in senso assoluto ancora non ha raggiunto la maturità tale da offrire un motivo indiscutibile e chiaro per spingere all'acquisto. La comodità di Apple Pay potrebbe rappresentare un buon cavallo di troia in tal senso, ma finché non sarà disponibile anche in Italia (se mai lo sarà) non è possibile considerarlo come un fattore. Inoltre, la lentezza generale che è stata solo in parte mitigata da WatchOS 2 suggerisce come la successiva versione del prodotto, con un processore più performante, possa probabilmente essere quella destinata a poter supportare pienamente la visione e l'ambizione della casa di Cupertino. Oggi, Apple Watch è una affascinante finestra su un futuro ancora non del tutto messo a fuoco.

Samsung Gear S2 recensione

Samsung Gear S2 – Software

Il Gear S2 integra il sistema operativo Tizen di Samsung che il brand utilizza occasionalmente sui suoi indossabili. Per questo dispositivo, Tizen è la scelta perfetta, perchè la navigazione attraverso la ghiera con Android Wear non sarebbe stata possibile. L'interfaccia circolare e la navigazione elegante offerta da Samsung sono davvero impressionanti.
Il Gear S2 offre diversi sfondi preinstallati: troverete un'area per le notifiche sul lato sinsitro dello sfondo e diverse app dedicate a destra (S Health, meteo, calendario, cardiofrequenzimetro e così via). Il Gear S2 supporta inoltre la modalità non disturbare ed offre un accesso veloce al lettore musicale ed alle impostazioni della luminosità.
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Decidete voi se affidarvi allo swipe o ruotare la ghiera. / © ANDROIDPIT
È possibile scorrere orizzontalmente tra le decine di sfondi con un swipe o ruotando la lunetta, una soluzione decisamente più veloce ed intuitiva dello swipe. Dove Android Wear offre una configurazione verticale, Tizen opta invece per una visualizzazione in orizzontale per homescreen ed app drawer. Il Gear S2 mostra inoltre due tasti fisici: quello più alto permette di tornare indietro, mentre quello collocato sotto consente di tornare alla schermata home o di lanciare l'app drawer.
Il Gear S2 dispone di poco più di due schermate di icone legate alle app, collocate lungo i bordi del display. Vi basterà premere su un'icona o ruotare la lunetta per muovervi da un'app all'altra visualizzandone il nome. Con uno swipe sullo schermo potrete passare alla schermata successiva dedicata alle app o decidere di passare da un'app all'altra ruotando la ghiera.
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L'app drawer del Gear S2 è davvero interessante. Peccato per le app! / © ANDROIDPIT
La schermata sulla quale si naviga, rispetto al numero totale di pagine dedicate ad app e funzioni, viene segnalato sulla parte superiore dello schermo in modo da sapere in ogni momento il proprio posizionamento all'interno del sistema operativo. Si tratta di una soluzione che permette di non perdersi all'interno del menu, alla quale ci si abitua in un attimo. Samsung ha fatto un ottimo lavoro nel mantenere l'interfaccia intuitiva e semplice da utilizzare, nonostante la sua complessità.
L'app Gear per Android è piuttosto decente ed offre la possibilità di modificare gli sfondi, gestire le notifiche, Find My Gear, app manager, Gear Apps store, impostazioni e la possibilità di sfruttare i media (musica e foto) sul vostro Gear S2.
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L'app Gear per Android è ababstanza buona. / © ANDROIDPIT
Tizen non è adatto a tutti e ciò è chiaro fin dall'inizio osservando lista delle app disponibili per il Gear S2. Se possedete un dispositivo Galaxy e siete soddisfatti delle app Galaxy che avete a disposizione non ci saranno problemi, ma se fate un largo utilizzo delle app Google, passare fa Google Fit a S Helath, da Google Now a S Voice e simili potrebbe essere un problema.
Fortunatamente il Gear S2 è in grado di visualizzare le notifiche delle vostre app: potrete quindi ricevere i vostri messaggi WhatsApp (anche se non ptorete rispondere a questi) e le schede di Google Now. Il problema sorge nel momento in cui decidete di inondare lo smartwatch con le vostre app preferite del Play Store. Semplicemente non le troverete! Questo è un aspetto che dovrete prendere in considerazione se state pensando di fare il salto a Tizen.
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Proprio come per Android Wear, potrete personalizzare gli sfondi del vostro Gear S2. / © ANDROIDPIT
Detto ciò, il Gear S2 è perfettamente utilizzabile con le app dedicate. Dovrete solo abituarvi ad utilizzare alcuni nuovi servizi. A tal proposito, per iniziare, dovrete installare alcune app Samsung sul vostro dispositivo non-Galaxy: l'app Gear, l'app Gear Plugin e l'app dedicata a Gear Accessory Service. Se effetuerete l'accesso con il vostro account Samsung potrete utilizzare anche Find My Phone e Find My Gear.
Un account Samsung vi permetterà inoltre di utilizzare il blocco di riattivazione, che non permetterà al ladro che si è impossessato del vostro Gear di cavarsela con un semplice reset ai dati di fabbrica. Se effetuerete un reset ai dati di fabbrica (a noi è capitato spesso) potrete utilizzare l'opzione di ripristino per avere di nuovo a disposizione tutti i vostri vecchi contenuti in un attimo.
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L'app Gear vi permetterà di ritrovare il vostro dispositivo in caso di furto! / © ANDROIDPIT
Accedendo alle impostazioni del menu troverete alcune opzioni stadnard come la sezione per mantenere il display sempre attivo, una dedicata agli sfondi e alla luminosità dello schermo, vibrazione, gesti per attivare il dispositivo, doppio tap personalizzabile per attivare il tasto home, connessione (WIFI, Bluetooth e NFC), blocca schermo, tastiera, risparmio energetico ed altre informazioni che includono il reset.
Dobbiamo riconoscere che abbiamo apprezzato l'interfaccia Tizen, anche se il numero limitato di applicazioni disponibili è abbastanza frustrante e ci ha fatti sentire come se dovessimo riorganizzare la nostra vita legata alle app. Il Gear S2 offre più di 1000 applicazioni compatibili, ma alcune di queste sono disponibili o meno a seconda della posizione e non avrete quindi la possibilità di accedervi. 
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Le app per il Gear S2 non sono tante ma potrete comunque ricevere le notifiche da tutte le vostre app. / © ANDROIDPIT
Un punto a favore del Gear s2 è la sua compatibilità con i dispositivi non appartenenti alla linea Galaxy, come quello che abbiamo utilizzato durante il nostro test. Durante la maggior parte della settimana abbiamo collegato il Gear S2 al nostro Nexus 6 su cui gira Android 6.0 Marshmallow, ma lo abbiamo alternato ad altri dispositivi con installato Lollipop per verificare se avrebbero influenzato i regolari problemi di connessione riscontrati. Utilizzare un dispositivo Galaxy o Tizen offrirà sicuramente un'esperienza diversa.
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Il Gear S2 è impermeabile e resistente alla polvere. / © ANDROIDPIT
Non è finita qui, perchè Samsung ha rilasciato un aggiornamento di software per questo gioiellino tecnologico che porta con sé diverse novità interessanti. Oltre a correggere qualche bug e ad offrire una maggiore stabilità del sistema, l'update piuttosto corposa condivisa da Samsung introduce alcune nuove applicazioni, come World Clock (per visualizzare diversi fusi orari) e News Briefing. Tra le funzionalità introdotte invece troviamo il time out del display ed un avviso che ci informa quando la connessione Bluetooth è stata interrotta.

Samsung Gear S2 – Display

Il Gear S2 offre un display circolare Super AMOLED di 1,2 pollici con risoluzione di 360x360 pixel ed una densità di 302 pixel per pollice, che l'Apple Watch riesce a superare con i suoi 326 ppi offerti. La densità di pixel per pollice non è così elevata se la si mette a confronto con quella offerta, ad esempio, dal Huawei Watch (286 ppi), ma lo schermo del Gear S2 è comunque ottimo.
Gli sfondi neri risaltano in modo eccezionale sul display AMOLED che, inoltre, permette un maggiore risparmio di batteria rispetto alla tecnologia LCD, anche se non sono particolarmente luminosi quando utilizzati all'esterno. Durante il nostro test non abbiamo riscontrato problemi con il display neppure sotto la luce diretta del sole. Il dispositivo offre dieci diverse impostazioni legate alla luminosità dello schermo e 17 diversi sfondi preinstallati, con una vasta gamma di opzioni di personalizzazione. È inoltre possibile scegliere una foto dalla Galleria per creare uno sfondo personalizzato.
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Il Gear S2 offre il miglior display mai visto fino ad ora sugli smartwatch Android. / © ANDROIDPIT
Il display è circondato da un sottile contorno nero che si nota appena. La ghiera rotante si adatta perfettamente all'interfaccia circolare dell'orologio. Nonostante l'abitudine vi porti ad utilizzare lo swipe per muovervi tra le schermate, sul Gear S2 tutte le forme sono in perfetta armonia tra loro ed anche la rotazione della lunetta si combina con il design del display. Si tratta di un dettaglio sottile ma bello da ritrovare.
La ghiera, ruotando, emette una sorta di scatto che permette di muoverla ad intervalli regolari. Questo meccanismo rende la navigazione attraverso liste e menu ancora più facile. Una volta raggiunta la parte inferiore o superiore del menu riceverete un feedback tattile, oltre ad un effetto luminosto lungo il bordo inferiore o superiore del display.
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Il display del Gear S2 è perfetto per rendere giustizia agli sfondi neri. / © ANDROIDPIT 

Samsung Gear S2 – Software

Il Gear S2 integra il sistema operativo Tizen di Samsung che il brand utilizza occasionalmente sui suoi indossabili. Per questo dispositivo, Tizen è la scelta perfetta, perchè la navigazione attraverso la ghiera con Android Wear non sarebbe stata possibile. L'interfaccia circolare e la navigazione elegante offerta da Samsung sono davvero impressionanti.
Il Gear S2 offre diversi sfondi preinstallati: troverete un'area per le notifiche sul lato sinsitro dello sfondo e diverse app dedicate a destra (S Health, meteo, calendario, cardiofrequenzimetro e così via). Il Gear S2 supporta inoltre la modalità non disturbare ed offre un accesso veloce al lettore musicale ed alle impostazioni della luminosità.
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Decidete voi se affidarvi allo swipe o ruotare la ghiera. / © ANDROIDPIT
È possibile scorrere orizzontalmente tra le decine di sfondi con un swipe o ruotando la lunetta, una soluzione decisamente più veloce ed intuitiva dello swipe. Dove Android Wear offre una configurazione verticale, Tizen opta invece per una visualizzazione in orizzontale per homescreen ed app drawer. Il Gear S2 mostra inoltre due tasti fisici: quello più alto permette di tornare indietro, mentre quello collocato sotto consente di tornare alla schermata home o di lanciare l'app drawer.
Il Gear S2 dispone di poco più di due schermate di icone legate alle app, collocate lungo i bordi del display. Vi basterà premere su un'icona o ruotare la lunetta per muovervi da un'app all'altra visualizzandone il nome. Con uno swipe sullo schermo potrete passare alla schermata successiva dedicata alle app o decidere di passare da un'app all'altra ruotando la ghiera.
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L'app drawer del Gear S2 è davvero interessante. Peccato per le app! / © ANDROIDPIT
La schermata sulla quale si naviga, rispetto al numero totale di pagine dedicate ad app e funzioni, viene segnalato sulla parte superiore dello schermo in modo da sapere in ogni momento il proprio posizionamento all'interno del sistema operativo. Si tratta di una soluzione che permette di non perdersi all'interno del menu, alla quale ci si abitua in un attimo. Samsung ha fatto un ottimo lavoro nel mantenere l'interfaccia intuitiva e semplice da utilizzare, nonostante la sua complessità.
L'app Gear per Android è piuttosto decente ed offre la possibilità di modificare gli sfondi, gestire le notifiche, Find My Gear, app manager, Gear Apps store, impostazioni e la possibilità di sfruttare i media (musica e foto) sul vostro Gear S2.
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L'app Gear per Android è ababstanza buona. / © ANDROIDPIT
Tizen non è adatto a tutti e ciò è chiaro fin dall'inizio osservando lista delle app disponibili per il Gear S2. Se possedete un dispositivo Galaxy e siete soddisfatti delle app Galaxy che avete a disposizione non ci saranno problemi, ma se fate un largo utilizzo delle app Google, passare fa Google Fit a S Helath, da Google Now a S Voice e simili potrebbe essere un problema.
Fortunatamente il Gear S2 è in grado di visualizzare le notifiche delle vostre app: potrete quindi ricevere i vostri messaggi WhatsApp (anche se non ptorete rispondere a questi) e le schede di Google Now. Il problema sorge nel momento in cui decidete di inondare lo smartwatch con le vostre app preferite del Play Store. Semplicemente non le troverete! Questo è un aspetto che dovrete prendere in considerazione se state pensando di fare il salto a Tizen.
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Proprio come per Android Wear, potrete personalizzare gli sfondi del vostro Gear S2. / © ANDROIDPIT
Detto ciò, il Gear S2 è perfettamente utilizzabile con le app dedicate. Dovrete solo abituarvi ad utilizzare alcuni nuovi servizi. A tal proposito, per iniziare, dovrete installare alcune app Samsung sul vostro dispositivo non-Galaxy: l'app Gear, l'app Gear Plugin e l'app dedicata a Gear Accessory Service. Se effetuerete l'accesso con il vostro account Samsung potrete utilizzare anche Find My Phone e Find My Gear.
Un account Samsung vi permetterà inoltre di utilizzare il blocco di riattivazione, che non permetterà al ladro che si è impossessato del vostro Gear di cavarsela con un semplice reset ai dati di fabbrica. Se effetuerete un reset ai dati di fabbrica (a noi è capitato spesso) potrete utilizzare l'opzione di ripristino per avere di nuovo a disposizione tutti i vostri vecchi contenuti in un attimo.
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L'app Gear vi permetterà di ritrovare il vostro dispositivo in caso di furto! 
Accedendo alle impostazioni del menu troverete alcune opzioni stadnard come la sezione per mantenere il display sempre attivo, una dedicata agli sfondi e alla luminosità dello schermo, vibrazione, gesti per attivare il dispositivo, doppio tap personalizzabile per attivare il tasto home, connessione (WIFI, Bluetooth e NFC), blocca schermo, tastiera, risparmio energetico ed altre informazioni che includono il reset.
Dobbiamo riconoscere che abbiamo apprezzato l'interfaccia Tizen, anche se il numero limitato di applicazioni disponibili è abbastanza frustrante e ci ha fatti sentire come se dovessimo riorganizzare la nostra vita legata alle app. Il Gear S2 offre più di 1000 applicazioni compatibili, ma alcune di queste sono disponibili o meno a seconda della posizione e non avrete quindi la possibilità di accedervi. 
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Le app per il Gear S2 non sono tante ma potrete comunque ricevere le notifiche da tutte le vostre app. 
Un punto a favore del Gear s2 è la sua compatibilità con i dispositivi non appartenenti alla linea Galaxy, come quello che abbiamo utilizzato durante il nostro test. Durante la maggior parte della settimana abbiamo collegato il Gear S2 al nostro Nexus 6 su cui gira Android 6.0 Marshmallow, ma lo abbiamo alternato ad altri dispositivi con installato Lollipop per verificare se avrebbero influenzato i regolari problemi di connessione riscontrati. Utilizzare un dispositivo Galaxy o Tizen offrirà sicuramente un'esperienza diversa.
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Il Gear S2 è impermeabile e resistente alla polvere. 
Non è finita qui, perchè Samsung ha rilasciato un aggiornamento di software per questo gioiellino tecnologico che porta con sé diverse novità interessanti. Oltre a correggere qualche bug e ad offrire una maggiore stabilità del sistema, l'update piuttosto corposa condivisa da Samsung introduce alcune nuove applicazioni, come World Clock (per visualizzare diversi fusi orari) e News Briefing. Tra le funzionalità introdotte invece troviamo il time out del display ed un avviso che ci informa quando la connessione Bluetooth è stata interrotta.

Samsung Gear S2 – Prestazioni

Il Gear S2 funziona con qualsiasi dispositivo Android dotato di sistema operativo Android 4.4.4 KitKat o superiore, capace di offrire 1,5GB di RAM o più. Il brand ha voluto però sottilineare che il Gear S2 funziona con gli API standard di Google, quindi se app di terze parti utilizzano API non standard queste potrebbero non funzionare sullo smartwatch. Un altro dettaglio da prendere in considerazione.
Natualmente sul Gear S2 si è data particolare importanza all'app di Health S, che permette di scegliere tra diversi sfondi a tema, oltre ad una serie di funzioni software per farvi rimanere sempre in forma. Dal punto di vista dell'hardware, il Gear S2 offre diversi sensori, cardiofrequenzimetro incluso. Tutti funzionano perfettamente.
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S Health is a core feature of the Gear S2. 
Con il Gear S2 è possibile monitorare la propria attività fisica per 24 ore, utilizzare l'auto-riconoscimento del tipo di attivtà in corso, oltre agli "avvisi di inattività", per i più pigri, ed al monitoraggio automatico del battito cardiaco durante lo sport ed agli sfondi che cambiano a seconda che stiate poltrendo o facendo un po' di movimento.
Tra gli altri sensori troviamo barometro, accelerometro, giroscopio, e sensore di luce ambient. Il Gear S2 integra una CPU dual-core da 1GHz con 4GB di memoria interna e 512MB di RAM. Il Gear S2 è dotato inoltre di connettività WIFI, Bluetooth 4.1, GPS (nella versione 3G) e NFC. Come detto sopra, il Gear S2 3G dispone inoltre di una e-SIM che non richiede di essere collegata allo smartphone per effettuare o ricevere chiamate o per navigare su internet. 
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Anche utilizzare il T9 sul tastierino del Gear S2 è facile!
Samsung Pay viene supportato da entrambi i modelli per pagamenti via smartwatch negli store che utilizzano questa tecnologia di pagamento. Tuttavia, a causa del sistema di sicurezza di Samsung Pay, sarà possibile utilizzarlo con lo smartwatch solo abbinando il Gear S2 ad uno samrtphone Samsung con Android Pay integrato.
La velocità e la stabilità di Tizen sul Gear S2 è eccezionale, anche se abbiamo riscontrato, su entrambi i modelli, dei problemi legati alla connessione allo smartphone. Durante la settimana nella quale abbiamo testato il Gear S2 abbiamo dovuto effettuare il reset ai dati di fabbrica 4 o 5 volte per risucire ad abbinare il dispositivo allo smartphone, poichè non riusciva a ricollegarsi autonomamente. Anche cercando di forzare il processo utilizzando l'app Gear non siamo riusciti a risolvere la questione. Questo è senza dubbio un grosso problema.
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Dovrete collegare manualmente il dispositivo al WIFI. 
Lo stesso difetto lo abbiamo riscontrato sull'altro Gear S2, che però è riuscito a ricollegarsi allo smartphone. Allo stesso modo, il Gear S2 non si ricollegherà automaticamente alle reti WIFI che avete già impostato sul vostro telefono. A seconda del punto di vista, questo ptorebbe essere un fattore positivo visto che la connessione WIFI consuma più batteria rispetto a quella via Bluetooth, ma dover ogni volta connettere il WIFI manualmente è comunque una seccatura. Impostare il WIFI è sorprendetemente semplice, perfino con la piccola tastiera che occupa più di metà display.
Nel complesso siamo rimasti soddisfatti delle prestazioni del Gear S2 e non abbiamo notato balbettamenti o fotogrammi saltati come accade su Android Wear. Va però riconosciuto che con Android Wear la connesione allo smortphone è una procedura stabile e, qualora il collegamento dovesse cadere, il riaccoppiamento avviene senza problemi. La connessione instabile del Gear S2 è un problema: non potrete farvi affidamento per rimanere connessi al vostro smartphone.
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Il Gear S2 offre una piccola ma performante batteria.

Samsung Gear S2 – Batteria

Il Samsung Gear S2 offre una piccola batteria di 270mAh ma, secondo il brand, dovrebbe essere sufficiente a garantire 2-3 giorni di utilizzo. Con un'occasionale connessione al WIFI il dispositivo è rimasto in vita per 33 ore. Utilizzando solo il Bluetooth siamo risuciti ad andarcene in giro per circa 36-40 ore (con le disconnessioni regolari riscontrate abbiamo raggiunto le 48 ore).
La luminosità dello schermo ed il colore degli sfondi influenza i risultati. Abbiamo generalmente impostato degli sfondi neri e regolato la luminosità a 5. Scegliendo un valore più basso e non controllando lo smartwatch troppo spesso, come invece noi abbiamo fatto, potrete facilmente raggiungere le 48 ore anche con costanti accoppiamenti via Bluetooth.
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Il Gear S2 dispone di un caricatore senza fili. / © ANDROIDPIT
Il Gear S2 offre inoltre una modalità di risparmio energetico che trasformerà lo sfondo in una scala di grigi, smorzerà il WIFI e limiterà le prestazioni lasciando attive solo chiamate, notifiche e messaggi. Se avete bisogno di mantenere attivo l'orologio per diversi giorni, queste opzioni potranno rivelarsi utili ma, allo stesso tempo, limiteranno la funzionalità dello smartwatch togliendovi ogni divertimento (proprio come le modalità di risparmio energetico fanno con gli smartphone).
Il Gear S2 offre nella confezione un dock di ricarica wireless simile a quello del Moto 360 2015. Una curiosità interessante: il Gear S2 si ricarica utilizzando il dock del Moto 360, ma non siamo riusciti a fare lo stesso con altri supporti wireless Qi. Samsung ha dichiarato che il dispositivo non è compatibile con la tecnologia Qi, ma diverse segnalazioni riportavano il funzionamento del Gear S2 con specifici caricatori Qi.
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Il Gear S2 è davvero interessante ma app e connettività potrebbero essere un problema.