Il livello di interazione maggiore è garantito grazie ad un touchpad che permette di interagire e selezionare i vari contenuti e riconoscere il tocco registrando e interpretando gli swipe orizzontali o verticali, che ci permettono di muoverci all'interno della scena virtuale e selezionare le varie opzioni del menu di sistema. Nella parte interna del visore troviamo infine un sensore di prossimità, che è in grado di capire quando si sta indossando il dispositivo o quando invece lo si toglie mettendolo in pausa automaticamente il contenuto.
Software e interfaccia:
Molto interessante la parte software o meglio lo store dedicato e la relativa interfaccia. Non appena viene inserito il visore comparirà lo store da cui è possibile scaricare tutti i tipi di contenuti disponibili. L'interfaccia è strutturata con una grafica a piastrelle di facile ed intuitiva consultazione: sulla sinistra troviamo i due store, quello Oculus e quello Samsung, al centro una parete con le ultime applicazioni disponibili gratis e a pagamento e sulla destra uno shortcut per la nostra libreria che contiene tutti i contenuti che abbiamo già scaricato. Per selezionare i contenuti multimediali basterà puntare lo sguardo su uno di questi e toccare il touchpad o sostarvi qualche secondo.
Tenendo premuto a lungo il tasto indietro invece, si accede ai vari settaggi per regolare diversi parametri.
Tramite questa parte dell’interfaccia si può infatti regolare la luminosità, selezionare la modalità non disturbare, impostare il modo comfort, che vira lo schermo su colori più caldi che dovrebbero affaticare meno la vista e si può anche attivare la fotocamera pass-trought. Quest’ultima voce non fa altro che attivare la camera posteriore e trasmettere le immagini direttamente nel Gear VR, in questo modo si può vedere quello che accade intorno a noi senza bisogno di togliere il visore.
Tramite questa parte dell’interfaccia si può infatti regolare la luminosità, selezionare la modalità non disturbare, impostare il modo comfort, che vira lo schermo su colori più caldi che dovrebbero affaticare meno la vista e si può anche attivare la fotocamera pass-trought. Quest’ultima voce non fa altro che attivare la camera posteriore e trasmettere le immagini direttamente nel Gear VR, in questo modo si può vedere quello che accade intorno a noi senza bisogno di togliere il visore.
Le app sono divise in tre categorie: contenuti multimediali di vario tipo, giochi trailer e film. Abbiamo le applicazioni vere e proprie, come Oculus 360 Photos e 360 Videos, che servono per vedere foto e video girati con una tecnica particolare che permette una visione a trecentosessanta gradi dell’ambiente circostante, o Oculus Cinema, per vedere i propri filmati trailer cinematografici o corti come se fossero proiettati sullo schermo di un cinema o home cinema.
Tra le applicazioni la maggior parte risultano essere a pagamento ma provando e facendo provare le app gratuite disponibili ce ne sono alcune davvero molto ben fatte e piacevoli.
In particolare l'app Vrse contiene mini video di vario genere molto d'effetto, tra cui l'horror Catatonic veramente molto coinvolgente o Evolution altrettanto emozionante. Potete vedere i contenuti di questa app utilizzata nel video introduzione alla realtà virtuale.
Presenti anche molti giochi peraltro caratterizzati da un'ottima grafica peraltro, in cui potrete interagire con il touchpad muovendovi come Temple Run o gli sparatutto spaziali e non. Insomma con il Gear VR non ci si annoia quasi mai.
L'analisi fatta fino ad ora è sicuramente positiva e questo visore che si colloca indubbiamente molti passi avanti rispetto a quelli economici. Ma considerato il prezzo di vendita ci sono anche dei contro da non sottovalutare.
In primo luogo come abbiamo detto il prezzo sopratutto considerato nell'insieme visore +smartphone. In secondo luogo non posso non citare l'impatto che il Gear VR ha avuto sulla mia persona, probabilmente a causa del fatto di aver utilizzato troppo e per troppo tempo il prodotto. Per dovere di cronaca è opportuno dire che ho accusato violenti mal di testa, vista affaticata e talvolta nausea. Sono comunque effetti collaterali da non sottovalutare anche se momentanei e non duraturi (un paio di giorni).
Inoltre l'effetto wow si ha indubbiamente le prime volte che lo si indossa ma per prolungarlo bisognerebbe non solo aumentare i contenuti, ma anche variarne il genere. Inoltre nonostante lo schermo definitissimo quad-HD e veramente di qualità come quello montato sui Galaxy S6, alcuni contenuti non si vedono benissimo ad esempio quelli dell'app little-starcinema, sono sfocati. Inoltre la maggior parte dei contenuti è grande e si avrà bisogno di una connessione wifi abbastanza veloce per scaricare i contenuti in un tempo accettabile, sia per vederle in streaming. Un altro contro da non sottovalutare è il surriscaldamento dello smartphone dopo pochi video e di conseguenza la batteria calerà spaventosamente.
Si tratta però di accorgimenti che sicuramente potranno essere migliorati in futuro. Al di là dei contro che inevitabilmente ci sono perchè possiamo considerarlo un dispositivo se non sperimentale quantomeno acerbo, il GEAR VR rimane uno dei visori più completi in commercio. Lo possiamo collocare a metà strada in una scala tra i visori economici provati (come il Google Cardboard, LeapHD) e quelli più avanzati quali il Vive o il project Morpheus di Sony che attendiamo di provare più approfonditamente.
Il prezzo rispetto ad altri visori è abbastanza elevato ma la differenza con quelli economici ènetta: sia dal punto di vista del design e dei materiali, sia per la qualità dei contenuti riprodotti e soprattutto per il senso di immersività all'interno della scena virtuale che questo Gear VR è in grado di trasmettere grazie anche all'ampio angolo di visione di ben 96 gradi. da G
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